Maurizio Brunod: chitarra classica, elettrica, live sampling
Enrico Rava: tromba e flicorno
Il duo Brunod-Rava nasce quando i due si incontrano, nell’estate 2012, per suonare in trio con Miroslav Vitous.
Enrico Rava è il trombettista italiano più conosciuto al mondo. Nato a Trieste nel 1939, è cresciuto a Torino dove ha cominciato a suonare da autodidatta in bande dixieland. Trasferitosi a Roma nei primi anni sessanta, ha avuto modo di collaborare con importanti musicisti, in particolare con Gato Barbieri e con Steve Lacy. Nel 1966 si è trasferito in Argentina per qualche tempo e vi ha registrato The Forest and the Zoo, considerato uno dei dieci dischi essenziali del Free Jazz. Successivamente ha vissuto e lavorato a New York per una decina d’anni, collaborando fra gli altri con la Jazz Composer Orchestra e partecipando all’incisione dell’epocale disco Escalator Over the Hill di Carla Bley. Ha collaborato con importanti musicisti come Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Petrucciani, John Abercrombie, Joe Henderson, Paul Motian, Richard Galliano, Miroslav Vitous, Joe Lovano e Roswell Rudd. Nel 1972 ha inciso il suo primo album da leader di un quartetto, Il giro del giorno in 80 mondi. Attualmente è leader di un quintetto in cui figurano Gianluca Petrella al trombone, Roberto Gatto alla batteria, Rosario Bonaccorso al basso e Andrea Pozza (che ha sostituito Stefano Bollani) al pianoforte, con cui ha registrato vari dischi per la ECM. Nel 2009 l’Auditorium Parco della Musica di Roma lo ha incaricato della direzione del Jazz Lab con il quale ha realizzato alcuni progetti, quali Rava suona Gershwin e Rava on the dancefloor, basato su musiche di Michael Jackson riarrangiate con Mauro Ottolini. Nel 2007 ha ricevuto una nomination come Best Jazz Act per il prestigioso Italian Jazz Awards, l’Oscar Italiano del Jazz votato dal pubblico, e nel 2008 ha ottenuto una nomination come Best Jazz Album con The Third Man, in duetto con Stefano Bollani.
Il duo con Maurizio Brunod è un progetto inedito: pezzi di Rava riarrangiati e rielaborati da Brunod, più alcuni standards riadattati con sonorità che spaziano da esperienze classiche ad atmosfere psichedeliche, grazie a loop ed effettistica per chitarra elettrica. Un concerto di assoluta novità, finora portato in scena soltanto tre volte.